Nel corso della nostra vita conosciamo in media dieci nuove persone al giorno. Tra queste non tutte riescono ad entrare come vorremmo – per volontà nostra o loro. Alcune di queste, inevitabilmente, saranno di passaggio nel nostro destino; solo di passaggio.
Durante questo passaggio a tempo determinato, in cui naturalmente si attraverserà la fase di conoscenza e quella di perseveranza nel mandare avanti il rapporto di amicizia o di amore, c’è un fattore da capire: non ci si può ostinare a cambiare qualcuno se non desidera cambiare in prima persona.
Nulla può cambiare l’altro se non la volontà della persona stessa. È inutile pensare che il tempo, noi o il sentimento potranno fare miracoli da soli o tutti insieme perché non possono fare nulla.
Lo sbaglio fatale all’inizio è vedere la persona appena conosciuta con il filtro personale traendo solo il bello, il buono e scartando a priori ciò che non va. Si dice in questi casi: ma sì, cambierà, con il tempo cambierà. Con il tempo ci allineeremo, perché sì tanto è solo questione di tempo.
Intanto il tempo passa, la persona in questione continua a non cambiare e noi siamo sempre più insoddisfatti. Sapete il perché? Perché purtroppo non cambierà.
La verità è che le persone, il loro atteggiamento verso il prossimo, è il risultato di un vissuto precedente normale o travagliato e quello non cambia. Non sarà la mia o la vostra presenza nella loro vita a farle cambiare.
Perché vi racconto tutto questo?
Perché ho preso piena consapevolezza che il mio carattere forte, testardo, volitivo; la mia forza di amare, di guardare con occhi diversi e di riuscire a vivere con positività non può niente. Nulla. Così come non può nulla il sentimento e la sua dimostrazione.
Se una persona nasce tonda non diventerà mai quadrata. Se una persona deciderà di trattarvi dall’inizio come un’opzione e non con una priorità non cambierà atteggiamento, neanche se glielo farete notare più volte.
Nel capire di essere inermi di fronte a questo ci si fa male. Ci si scontra direttamente contro la realtà e così dopo la rassegnazione arriva il dolore; dolore per aver investito tempo ed energie.
Ci si sente stupidi e incapaci. A volte si hanno rimpianti, a volte no.
L’unico modo per uscirne, per sentirsi liberi, è lasciare andare tutto: persone che non vogliono cambiare, la propria vita e le situazioni.
Alla fine non è necessario cambiare ma è solo questione d’incontrarsi. E incastrarsi.
Perché è giusto e sano così.